Si fanno strada nella mente
scivolano lungo le braccia
ed arrivano alla mano
snodandosi tra le dita.
Poi…
Plaf…
Fisso il foglio su cui lo stomaco della testa
ha finalmente rovesciato il suo contenuto.
Lascio stare tutto.
Il più delle volte
non raccolgo subito
né il vomito né il suo senso.
Riprendo quello stesso foglio
dopo qualche giorno
con l’intento di ripulirlo,
ma finisco, quasi sempre,
col ridere o con lo sconfortarmi
stupendomi quasi all’istante per la piega
che il tutto ha preso in mia assenza.
Perchè?
Semplice spiegazione:
o rido per l’ingenuità e la follia
che mi attanagliano da sempre
e che mi rendono cieca
oscurandomi di colori,
oppure
provo sconforto pensando
che tolta la benda che mi acceca
ed affrontando quegli stessi colori,
scopro che in realtà sono di un unico tono...
Allora mi chiedo:
lo stomaco della mia testa
spiaccicando altrove ingenuità e follia?
HANNA