Ho
posato le labbra
sulla
fronte del mondo
nell’attimo
esatto in cui
un
tramonto ignorava
il
crepuscolo e si lasciava
conquistare
dal fascino
nero
della notte.
Ho
socchiuso gli occhi
ed
a stento ho messo a fuoco
la
pioggia che cadeva
al
posto della nebbia.
Con
dispettosa fermezza
ha
spento quell’eruzione di idee
confuse
e dolorose che bollivano
lasciandomi
immobile ad aspettare.
Ho
guardato passare così
le
stagioni e l’alternarsi
del
giorno e della notte
fino
a quando proprio sotto il mio naso
le
labbra del mondo si sono incredibilmente
accostate
alle mie.
Ho
capito che volendo,
potrebbero
toccarsi addirittura
lo
Zenith ed il Nadir e dunque aspetto
e
aspetto e aspetto ancora
finché
un giorno non li vedrò
baciarsi.
Hanna